Le aziende con un patrimonio netto positivo e quelle che aumentano il loro patrimonio netto beneficiano di sconti fiscali durante il periodo 2021-2025.
Le misure fiscali per stimolare la crescita del capitale proprio sono concesse secondo l’Ordinanza di Urgenza n° 153/2020 e consistono in diminuzioni nel pagamento dell’imposta sul reddito delle società, dell’imposta sul reddito delle microimprese e dell’imposta specifica per le imprese del settore Horeca.
Cosa significa capitale netto positivo?
Il capitale netto di una società è la differenza tra le sue attività totali e le sue passività totali. Quando le attività sono maggiori delle passività, l’azienda ha un patrimonio netto positivo.
Il capitale netto di una società dovrebbe essere mantenuto ad un livello di almeno la metà del valore del suo capitale sociale in ogni momento. Se questo scende sotto la soglia della metà del capitale sociale, secondo la legge sulle società n. 31/1990, gli azionisti della società devono prendere le misure necessarie per ricostituire il patrimonio netto prima di effettuare qualsiasi distribuzione o ripartizione degli utili.
Il capitale proprio è il criterio essenziale preso in considerazione per la concessione di prestiti. Un livello positivo del patrimonio netto indica la stabilità finanziaria dell’azienda e può aiutare ad attrarre delle fonti esterne di finanziamento (sovvenzioni, prestiti bancari, leasing, ecc.) necessarie per svolgere l’attività corrente in condizioni ottimali e per fare nuovi investimenti.
Perché è importante capitalizzare le aziende, soprattutto in tempi di crisi?
Un’azienda scarsamente capitalizzata non ha risorse finanziarie proprie sufficienti per continuare ad operare, specialmente in situazioni di crisi. Allo stesso tempo, non può avere accesso a finanziamenti esterni perché, mancando di stabilità finanziaria, non garantisce la continuità dell’attività o il rimborso dei prestiti.
Questo ha delle ripercussioni come il licenziamento dei dipendenti che non possono più essere pagati, il mancato pagamento delle tasse al fisco, il mancato pagamento ai fornitori e ai creditori che, a loro volta, verranno messi in situazioni simili. In altre parole, un effetto a catena negativo che si propaga nell’economia e che può portare a insolvenze o fallimenti.
Incentivi fiscali per aumentare il capitale proprio
In questo contesto, al fine di stimolare la capitalizzazione delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie che sono le più vulnerabili a situazioni di crisi come quella attuale generata dalla pandemia Covid-19, l’Ordinanza 153/2020 introduce incentivi fiscali sotto forma di sconti fiscali.
Così, nel periodo 2021-2025, i contribuenti che pagano l’imposta sul reddito delle società, l’imposta sul reddito delle microimprese e l’imposta specifica beneficiano di riduzioni dell’imposta annuale sul reddito delle società/microimpresa/specifica su alcune attività, come segue.
Percentuali di diminuzione applicabili negli anni 2021-2025
– riduzione del 2%, se il capitale netto contabile indicato nel bilancio annuale è positivo nell’anno per il quale l’imposta è dovuta e ad un livello di almeno la metà del capitale sociale.
– Se il capitale netto rettificato è in aumento rispetto all’anno precedente, viene concessa un’ulteriore riduzione. Questo è tra il 5% e il 10% (per un aumento del patrimonio netto rettificato fino al 5% e oltre il 25% rispettivamente) a seconda di quanto è grande l’aumento. La condizione di un patrimonio netto positivo e più della metà del capitale sociale deve anche essere soddisfatta.
– Per il periodo 2022-2025, se c’è un aumento successivo del patrimonio netto rettificato del 5% per ogni anno rispetto all’anno base 2020, la riduzione sarà aumentata di un ulteriore 3%. Deve essere soddisfatta anche la condizione di un patrimonio netto positivo e di più della metà del capitale sociale.
Le prime due categorie di riduzioni sono valide dal 2021 e la terza a partire dalle imposte dovute per il 2022. Le tre categorie di riduzioni possono essere cumulative.
Le voci prese in considerazione nel calcolo del patrimonio netto rettificato sono quelle indicate nel bilancio annuale, da cui sono escluse: le riserve di rivalutazione relative alle immobilizzazioni e il risultato dell’esercizio in corso.
Come vengono applicate le riduzioni fiscali?
– Per i soggetti all’imposta sull’utile, la riduzione dell’imposta sulle società è applicata annualmente e dedotta dall’imposta sulle società;
– Per i soggetti all’imposta sul reddito delle microimprese, la riduzione si applica all’imposta dovuta per l’intero anno fiscale e viene detratta dall’imposta dovuta per il quarto trimestre;
– Per i soggetti all’imposta specifica la riduzione si applica all’imposta dovuta per l’intero anno fiscale e si detrae da quella dovuta per il 2° semestre.
Allo stesso tempo, per poter usufruire delle diminuzioni, la scadenza finale per la dichiarazione e il pagamento verrà posticipata dopo il deposito dei bilanci annuali, che devono essere redatti e presentati entro la fine di maggio dell’anno successivo a quello per il quale sono redatti.
Così, il nuovo termine per la dichiarazione e il pagamento delle imposte a partire dalle imposte a conguaglio dovute per il 2021 diventa il 25 giugno dell’anno successivo.
Perché così tante aziende, specialmente quelle piccole e medie, finiscono con un patrimonio netto negativo?
Alcuni motivi potrebbero essere i seguenti:
– le aziende registrano anno dopo anno delle perdite che non vengono coperte in alcun modo;
– le compagnie registrano degli utili che vengono distribuiti, totalmente o in maggior parte, come dividendi, soprattutto a causa della bassa aliquota fiscale sui dividendi, a scapito della capitalizzazione delle imprese.
Le modalità per migliorare il capitale proprio al fine di ottenere incentivi fiscali
Per beneficiare efficacemente delle agevolazioni applicabili per tutto il periodo 2021-2025, le imprese devono prendere in considerazione una serie di questioni, sia fiscali che legali, così come il rapporto costi-benefici delle operazioni di capitalizzazione.
I modi per migliorare il capitale proprio ai fini dell’applicazione degli incentivi fiscali dipendono dalla situazione specifica di ogni azienda e possono essere, per esempio:
– aumentare il capitale sociale con apporti in denaro o in natura. Poiché molte aziende hanno un capitale sociale minimo di 200 lei, un aumento del capitale sociale non comporta necessariamente sforzi sostanziali;
– se la società è indebitata con gli azionisti e questi esprimono il loro accordo, c’è la possibilità di convertire questi debiti in azioni/quote e successivamente coprire le perdite contabili;
– la distribuzione più prudente degli utili sotto forma di dividendi, significando che questo dovrebbe essere fatto dopo una valutazione preventiva della situazione contabile.
Il nostro Studio rimane a disposizione per eventuali chiarimenti e supporto professionale.