Secondo il D.G. 1.447/2022 per la definizione del salario minimo lordo di base nazionale garantito, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 1.186 del 9 dicembre 2022, a partire dal 1° gennaio 2023, il salario minimo in economia diventa di 3.000 lei/mese, per un orario di lavoro normale di una media di 165,333 ore al mese, pari a 18,145 lei/ora, il che significa un aumento del 17,64% rispetto al salario minimo valido nel 2022 (2.550 lei).
Resta da vedere se il salario minimo lordo rimarrà di 3.000 lei per i dipendenti a cui si applicano le disposizioni “Edilizia” e “Industria alimentare”. Sembra che l’importo sarà aumentato a 4.000 lei/mese, ma finché non sarà adottato dal governo e pubblicato nel MOf, si tratta solo di speculazioni.
Secondo la relazione di motivazione, attualmente in Romania sono circa 1,2 milioni i dipendenti che beneficiano del salario minimo, il che rappresenta circa il 23% del numero totale di dipendenti attivi, pari a 5,27 milioni. Un totale di 2.181.134 dipendenti usufruirà dell’aumento del salario minimo di base a 3.000 lei.
Questa modifica ha implicazioni anche per tutte le categorie di reddito soggette alla Dichiarazione dei redditi unica. Ad esempio, la soglia annuale per determinare se una persona deve pagare i contributi sociali sui redditi da lavoro autonomo, il Contributo alle assicurazioni di sanità sui dividendi, ecc. è la seguente:
– nel 2019 era di 24.960 lei (2.080 lei x 12 mesi);
– nel 2020, diventa 26.760 lei (2.230 lei x 12 mesi);
– nel 2021, il tetto massimo è di 27.600 lei (2.300 lei x 12 mesi);
– nel 2022, il tetto massimo era di 30.600 lei (2.550 lei x 12 mesi); e
– nel 2023, il tetto diventa di 36.000 lei (3.000 lei x 12 mesi) o 72.000 lei (3.000 lei x 24 mesi);
L’aumento del salario minimo lordo incide anche su altri diritti e doveri, quali:
– aumento del contributo per le persone disabili non coperte in quanto il calcolo è legato al salario minimo (art. 78, comma (3) della Legge 448/2006);
– modifica della base di calcolo annuale del Contributo alla previdenza sociale per le persone che percepiscono redditi da diritti di proprietà intellettuale, in modo che il reddito scelto dal contribuente non possa essere inferiore al livello di 12 salari minimi lordi in vigore alla data di scadenza della dichiarazione dei redditi unica;
– l’aumento delle soglie sul reddito per i soggetti che ottengono redditi da lavoro autonomo, stabilite in via forfettaria sulla base delle soglie di reddito. Il reddito standard per ogni attività svolta dal contribuente non può essere inferiore al salario minimo lordo in vigore al momento della sua determinazione, moltiplicato per 12. (art 69, paragr. (3) della legge 227/2015).
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